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La Cannabis non danneggia il cervello umano.

La Cannabis Light o Erba Legale si può ormai comunemente trovare in negozi, distributori h24 e delivery.

Qualche tempo fa, uno studio di dubbia provenienza affermava che ci fossero stati cambiamenti strutturali nel cervello di chi faceva uso di Cannabis a scopro ricreativo, negli stati consentiti ( l’Italia purtroppo non fa ancora parte di questi stati).

I ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell’ Università del Colorado Boulder ed il Dipartimento di Psychological and Brain Sciences dell’ University of Louisville hanno creato un processo per tentare di replicare i risultati precedenti, ma non ci sono riusciti, ottenendo ben altri risultati finali.

I partecipanti allo studio erano sia adulti che adolescenti. Ci sono stati dati di risonanza magnetica del cervello e divisi ed accuratamente selezionati (ad esempio chi consuma cannabis e quelli che non lo fanno).

I risultati sono stati chiari e rappresentano una pietra miliare della scienza moderna: “Non sono state trovate differenze significative tra i consumatori di ogni giorno ed i non consumatori sul volume o sulla forma del cervello nelle regioni di interesse”, hanno affermato gli autori dello studio che ritengono inoltre di poter replicare questi risultati all’infinito, per confermarne la fondatezza.

Nel numero di dicembre del Libertà Leaf Magazine è stato pubblicato un articolo del Dott Jahan Marcu PhD su come la cannabis effettivamente possa aiutare il cervello. Nell’articolo il Dr. Marcu sfata anche le pretese di un calo del QI tra i consumatori di cannabis.

“La Cannabis terapeutica può essere un’altra freccia nella faretra della medicina moderna per combattere le malattie cerebrali, come le malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla, la malattia (sclerosi laterale amiotrofica) di Lou Gherig, Parkinson ed il morbo di Alzheimer. La ricerca dimostra che la Cannabis ed i relativi composti sono noti per i loro effetti protettivi per il cervello”, ha chiuso nell’articolo il Dr. Marcu.