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CBD e perdita di peso

CBD e perdita di peso

 

Il CBD, oltre ad essere un ottimo integratore alimentare, è uno strumento eccellente per affrontare i problemi legati all’obesità e promuovere la perdita di peso nelle persone in sovrappeso, attraverso 3 modi principali:

 

1.  Supporta la salute mitocondriale e metabolica


I mitocondri costituiscono la “centrale energetica” della cellula: la parte responsabile della conversione di zuccheri, grassi e persino proteine in energia utilizzabile dalla cellula.

Quando il funzionamento dei nostri mitocondri non è ottimale, diventa più difficile fornire al corpo l’energia di cui ha bisogno e anche perdere peso extra.
Succede che il corpo assorbe molta energia dal nostro cibo, ma le nostre cellule hanno difficoltà a trasformare quell’energia in una forma che possiamo usare.
Così, per evitare che troppi zuccheri si accumulino nel flusso sanguigno, il fegato li converte quasi tutti in grasso che immagazzina per poterlo utilizzare in un secondo momento.
Questa è la causa principale che ci fa sentire stanchi e grassi!

Secondo uno studio della School of Medical Sciences della University of Aberdeen, assumendo CBD aumentiamo la capacità del sistema endocannabinoide di controllare i mitocondri.
Questo significa che, insieme ad un’adeguata attività fisica e al giusto apporto nutrizionale, il CBD può ridurre significativamente l’accumulo di grasso aumentando la velocità con cui lo bruciamo.

 

2. Normalizza i livelli di insulina per favorire la combustione dei grassi


Molto spesso anche adottando uno stile di vita sano, cambiando dieta e facendo attività fisica, il nostro corpo non riesce a bruciare i chili di troppo

Il problema sta nei livelli di insulina (un ormone rilasciato dal pancreas che trasporta lo zucchero nelle cellule, dove viene convertito in energia) che possono rimanere alti e, quando i livelli di insulina sono alti nel sangue, non possiamo assolutamente bruciare grassi.

Ed è qui che entra in gioco il CBD!

In un ampio studio riportato dal The American Journal of Medicine, che coinvolgeva circa 4700 pazienti affetti da malattia metabolica, è stato rilevato che il CBD e l’uso di marijuana offrivano una riduzione del 17% dell’insulina a digiuno.

Questo è importante perché se riusciamo a ridurre i livelli di insulina, diventa molto più facile perdere gli ultimi chili in eccesso.
Effetti estremamente preziosi anche per gli obesi, poiché aiutano a stabilizzare i livelli di insulina e avviano il processo di riduzione del peso a livelli sani: è l’attività più vantaggiosa fornita dall’olio di CBD per l’obesità a lungo termine!

 

3. Riduce l’appetito diminuendo l’assunzione calorica


Uno dei modi migliori per dimagrire e raggiungere un peso sano è frenare il più possibile l’appetito e il CBD è uno strumento eccellente per questo obiettivo.

 

Il CBD è considerato un soppressore dell’appetito: funziona migliorando la sensibilità dell’ipotalamo, la regione del cervello responsabile del controllo di quasi tutta l’omeostasi, compresi i livelli di fame.

Prima dell’acquisto, è molto importante controllare che nell’olio non siano presenti tracce di THC che potrebbe provocare l’effetto opposto a quello desiderato, aumentando i livelli di fame.

Tutti i prodotti della gamma Plant of Life, presenti nei nostri cannabis store e nel nostro shop online, garantiscono solo dosi di CBD e nessuna quantità di THC!

Marijuana & Sport

Marijuana & Sport

 

La rivoluzione della cannabis procede, sempre più forte, ormai in tutti i settori socio-economici dall’Europa agli Stati Uniti.

Adesso sta finalmente arrivando anche nel mondo dello sport professionistico dove, per decenni, è sempre stata proibita in tutte le sue forme, inclusa quella pubblicitaria.

 

Se l’NHL è stata un pioniere nella politica sulla cannabis, non includendola nell’elenco di sostanze vietate per molti anni, le altre leghe sportive – da sempre contrarie a questa “concessione” – sembra si stiano accorgendo solo ora dell’importanza mediatica della marijuana nella pubblicità.

Le leghe sportive e le società all’interno delle leghe, infatti, possono guadagnare centinaia di milioni all’anno proprio tramite i contratti di sponsor e, secondo le ultime indiscrezioni, numerose compagnie produttrici di cannabis e cannabis light supporterebbero i club professionisti in questo modo.

Il futuro dell’MLS: sponsored by CBD?

 

Secondo il Sports Business Journal, presto anche l’MLS potrebbe “convertirsi” al CBD.
Don Garber, commissario dell’MLS, lo scorso mese ha dichiarato che la lega subirebbe 1 miliardo di dollari di entrate a causa della pandemia Covid-19: per questo nuove opportunità commerciali, come nel caso della marijuana light, aiuterebbero le società e la lega a recuperare parte di quei soldi.

 

Certo, questa nuova fonte di guadagno non riuscirebbe a risolvere tutti i problemi economici che l’MLS sta riscontrando, ma potrebbe aiutare il bilancio aziendale di molte società in difficoltà.
La cannabis e la cannabis light sono ormai legali in molti stati USA e, il fatto che il CBD non provochi intossicazioni o problemi di dipendenza, potrebbe aiutare a favorire l’ingresso delle aziende produttrici di marijuana come sponsor dell’MLS.

La cannabis light in Italia

l boom commerciale della cannabis light in Italia ha avuto un effetto molto positivo nella lotta al traffico illegale di canapa con un elevato contenuto di THC.
Uno studio condotto dai ricercatori Francesco Principe, Leonardo Madia e Vincenzo Carrieri, nel periodo compreso tra maggio 2017 e febbraio 2018, ha dimostrato che il numero di piante di cannabis coltivate in clandestinità è diminuito del 33%.

– I numeri

Il mondo della cannabis è un business da 12 miliardi di dollari in tutto il mondo e, ormai, una realtà consolidata anche nel nostro Paese.
Per questo, il valore economico della canapa light non è da sottovalutare: un settore che coinvolge 10.000 lavoratori con 1.500 nuove aziende specializzate e altre 800 aziende agricole create proprio per sfruttare la scia positiva, e un mercato in forte espansione tanto che la vendita della marijuana legale è tra le prime 10 attività più redditizie degli ultimi due anni.

Dal 2013 i terreni destinati alla coltivazione della canapa hanno visto un incremento di 10 volte e, se nel 2017 il giro d’affari era di 40 milioni di euro, nel 2018 il fatturato della cannabis light è stato pari a 150 milioni di euro.

– Light contro il narcotraffico

I numeri che riguardano la cannabis light lasciano intravedere un futuro roseo per l’Italia e sono molto positivi, non solo dal punto di vista economico, ma anche per il notevole impatto che la marijuana legale ha avuto sul narcotraffico.

La diffusione della canapa “depotenziata” ha portato alla riduzione dell’8% della diffusione di hashish e del 14% dei sequestri di marijuana illegale.
Inoltre, sono calati del 3% gli arresti effettuati per crimini correlati a sostanze stupefacenti.

Elon Musk a favore della legalizzazione della cannabis

“Vendere cannabis è letteralmente passato dall’essere un serio crimine a un business essenziale in molti Stati dell’America, eppure molti sono ancora incarcerati. Non ha senso, non è giusto.” – parola, o meglio tweet, di Elon Musk.

• La legalizzazione a stelle e strisce

L’imprenditore statunitense, tra le più potenti e influenti personalità nel mondo della tecnologia, si è pubblicamente schierato contro il proibizionismo tramite il suo account ufficiale Twitter.
Musk ha puntato il dito direttamente contro il sistema federale americano che prevede e concede l’uso ricreativo della marijuana solo in alcuni stati, mentre in altri esistono ancora delle regole estremamente rigide sulla distribuzione e sui consumatori che possono accedervi.
Gli USA, infatti, non concedono ancora la vendita della cannabis a livello federale. In generale, i criminali con condanne collegate al traffico o al consumo di droga continuano a ricoprire una delle fette più consistenti della popolazione carceraria americana, e il numero sale significativamente se si prendono per riferimento le minoranze afroamericana e latina.

• Musk e la marijuana

Il CEO di Tesla non è nuovo a gaffe create da dichiarazioni che hanno a che fare con la marijuana (memorabile l’episodio che l’ha visto protagonista nel 2018, quando fumò una canna in diretta durante una puntata del broadcast di Joe Rogan) e a dichiarazioni pubbliche sulla legalizzazione in tutti gli stati a stelle e strisce. Qualche giorno fa, il 25 giugno, anche l’Illinois ha approvato la legalizzazione e la vendita della cannabis, diventando ufficialmente l’11° stato membro a legalizzare completamente la cannabis dopo Alaska, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Michigan, Nevada, Oregon, Vermont e Washington.

Un mercato, quello della cannabis, in continua ascesa negli Stati Uniti: questo fenomeno sta profondamente modificando atteggiamenti, opinioni e comportamenti degli americani riguardo alla marijuana, riuscendo a modificare mentalità storicamente arretrate, ancorate al pensiero proibizionista dei primi anni ’20 dello scorso secolo.
E tra i promotori della legalizzazione, a quanto pare, ce n’è uno… con una “marcia in più”!

I 3 principali metodi di coltivazione della Cannabis

Indipendentemente dalla zona climatica in cui si vive, oggigiorno chiunque può iniziare la propria coltivazione di Cannabis, grazie ad innovative tecniche colturali.

Esistono, infatti, diversi metodi per la coltivazione della Cannabis, da quelle indoor in ambienti chiusi, a quelle outdoor all’aria aperta.

– Coltivazione in terra
La coltivazione in terra di Cannabis è il metodo più semplice ed economico conosciuto. Non sono necessarie attrezzature speciali né fertilizzanti particolari: questi ultimi si possono semplicemente acquistare in un normale negozio di giardinaggio e saranno sufficienti per far crescere le piante forti e sane.
Per assicurarsi di ottenere ottimi raccolti bisogna coltivare in un terreno ricco di sostanza organica, minerali ed altre sostanze nutritive necessari per far crescere correttamente le piante.

C’è bisogno di spazio sufficiente per garantire alle piante una crescita il più naturale possibile.
Prima di iniziare, è necessario studiare la location, valutando attentamente esposizione solare e fertilità del terreno. Questi sono due aspetti importanti per far crescere la Cannabis outdoor in quello che dovrebbe essere il suo naturale habitat: ovviamente sono consigliati i semi concepiti esclusivamente per la coltivazione all’aperto; tipologia di semi che potete trovare tra la selezione del nostro grow shop.

– Coltivazione Idroponica
La coltivazione idroponica è una stupenda tecnica colturale concepita per tutti coloro che cercano rese elevate, senza le problematiche che si possono avere coltivando in terra.
Le piante vengono coltivate in vasi o vasche contenenti ghiaia o argilla e i fertilizzanti scorrono all’interno dei contenitori delle piante, in intervalli di tempo programmati, per tutta la durata del ciclo vitale delle piante.

La coltivazione idroponica occupa spazi piuttosto grandi ed è più costosa rispetto alle normali tipologie colturali in terra ma, per i coltivatori disposti a dedicare tempo, fatica e metratura per la loro causa, questa rimarrà una scelta eccellente per crescere piante meravigliose e dall’elevata resa.

– Coltivazione Aeroponica
Ai coltivatori di Cannabis alla ricerca di un metodo innovativo per far crescere le proprie piante, consigliamo di adottare il metodo di coltivazione aeroponica.
La coltivazione aeroponica coinvolge sempre le radici in un medium inerte ma, invece di sfruttare terra, ghiaia o qualsiasi altro substrato, utilizza semplicemente l’aria.
Utilizzando un cesto forellato le piante crescono mentre il coltivatore spruzza ad intervalli costanti acqua e fertilizzanti direttamente sulle radici pensili e libere nell’aria.

Coltivare Cannabis con l’aeroponica è la tecnica più veloce e spesso più produttiva. Tuttavia, l’aeroponica non è assolutamente per coltivatori principianti: solo quelli esperti dovrebbero avvicinarsi a questo metodo colturale, sperimentandone i vantaggi e verificando quanto sia semplice commettere errori che difficilmente saranno rimediabili. Se gli equilibri di pH o quelli del fertilizzante non dovessero essere adeguati, si può perdere un intero raccolto nel giro di poche ore.

Noi di EHHZY Cannabis Store selezioniamo le migliori coltivazioni di genetiche per garantire un prodotto certificato e 100% legale, cosí da offrire ai nostri clienti momenti di puro relax e benessere.

Cannabis legale a domicilio

La cannabis legale è ormai una realtà consolidata nel nostro Paese: l’autorizzazione del Governo Italiano alla produzione della cannabis light ha portato a un nuovo boom commerciale.

Il mondo della cannabis è un business da 12 miliardi di dollari in tutto il mondo e che si prospetta toccare la quota di 31 miliardi nel 2022.

Il mercato è in forte espansione tanto che la vendita della marijuana legale è tra le prime 10 attività più redditizie degli ultimi due anni.

La risposta dei consumatori, quindi, è stata molto positiva, anche se si è dovuto combattere con dei preconcetti da smantellare: entrare in un negozio specializzato nella vendita di questo prodotto non è, ancora oggi, visto in maniera positiva.

Vendita online: la soluzione alternativa

L’evoluzione è stata naturale, passando alle vendite online e negli ultimi tempi a una nuova rivoluzione nel settore: le consegne a domicilio di cannabis legale.
Il passaggio è stato abbastanza semplice, la logica economicamente perfetta.
I rivenditori autorizzati di cannabis legale, tramite i loro rider, permettono quindi di recapitare la marijuana light (e tutti gli altri prodotti a base di cannabis) direttamente a casa tua, offrendo un servizio rapido, economico e completamente anonimo!
Grazie al servizio delivery si sta determinando un netto incremento di questo prodotto e la percentuale delle persone che ordinano online è aumentata in maniera esponenziale.

Quali sono i vantaggi?

I vantaggi che puoi ottenere utilizzando il servizio delivery sono numerosi:
Anonimato: i rider consegnano la marijuana light in confezioni che non riportano nessuna indicazione della tipologia di prodotto

Sicurezza del prodotto: i prodotti rispettano al 100% la legge 242/16, quindi la cannabis che arriverà con il servizio a domicilio è completamente legale

Rapidità: la consegna a domicilio è rapida e veloce in qualunque parte della città

Comodità: il pagamento avviene nelle modalità che ti sono più comode, con carta o alla consegna

Le proprietà terapeutiche del CBD

Il cannabidiolo, meglio conosciuto come CBD, è uno dei principi attivi della cannabis, noto per le sue numerose virtù terapeutiche.

Il CBD è un metabolita della cannabis, ossia una sostanza che diventa altamente assimilabile dall’organismo dopo aver subito un primo processo di trasformazione. Si tratta, in pratica, di un cannabinoide privo di effetti psicoattivi. Questo vuol dire che non ha effetti sulle capacità cerebrali, e dunque, a differenza del THC (l’altro principio attivo rilevante della cannabis), non regala il cosiddetto “sballo”.

 

Gli studi condotti sulla cannabis, attestano in modo chiaro le forti proprietà terapeutiche di questa pianta. L’uso medico più noto è forse quello contro il cancro, che vede come protagonista non solo il CBD ma anche il Delta-9-Tetraidrocannabinolo (THC).
Per quel che riguarda il cannabidiolo, un’assunzione regolare è consigliata per risolvere o lenire innumerevoli sintomi o patologie. È un antiossidante ed agisce come ottimo antinfiammatorio ed è persino in grado di contrastare l’acne, regolando le ghiandole sebacee e risolvere i problemi alla pelle.

Il consumo, inoltre, è in grado di sedare praticamente ogni tipo di dolore (da quelli mestruali al mal di testa, dai reumatismi alle infiammazioni e quant’altro ancora).
In generale, il cannabidiolo regala un diffuso senso di benessere. Tra i benefici più apprezzati dai consumatori, vi è sicuramente la capacità di contrastare l’insonnia, donando relax e vero riposo.

 

Combatte in modo estremamente efficace lo stress (curando di conseguenza i sintomi che da questa condizione derivano) e l’ansia. Contrasta il senso di nausea. 

È un utile alleato per tenere sotto controllo problemi medici anche gravi come: diabete, aterosclerosi e malattie cardiovascolari, distonia e altri problemi muscolari, disturbi post-traumatici da stress, schizofrenia, epilessia, crisi di panico, disturbi neurologici in generale, artrite reumatoide, dolori cronici, depressione, disturbo ossessivo compulsivo e molto altro ancora.
Insomma, siamo davanti a una sostanza veramente preziosa per la salute dell’uomo!

 

Su alcune di queste patologie l’efficacia si è dimostrata di molto superiore a quella di qualsiasi farmaco oggi in commercio. Per molte, inoltre, il sollievo o l’aiuto risulta essere addirittura immediato.

Il CBD, quindi, sembra oggi avere un potenziale terapeutico enorme e l’interesse scientifico nei suoi confronti è sempre più grande. Anche perché non crea dipendenza e non ha controindicazioni rilevanti.

Cannabis e Obesità: Perchè chi fa uso di erba è più magro?

Dieta. Questa parola è ormai all’ordine del giorno. Circa il 40% della popolazione italiana segue un programma alimentare volto alla perdita di peso, secondo una recente ricerca.

Il Dr. Stephen Glazer, capo del CannaWay Clinic ed esperto di alimentazione, dichiara che mentre la ricerca è ancora in una fase iniziale, molti studi ci indicano che il sistema endocannabinoide “contribuisce significativamente sull’obesità e sui disordini metabolici”

Come la cannabis influenza la perdita di peso?

Glazer dichiara che la dieta moderna tende ad essere ricca di grassi omega 6 e molto carente di grassi “buoni” omega 3. Un sana alimentazione prevede un rapporto tra omega 6 e omega 3 di 3:1. Purtroppo nella dieta moderna questo rapporto è invece 30:1.

Cbd – Grassi Bianchi e Grassi Bruni

Il CBD, cannabinoide ormai diffuso in tantissimi cannabis shop, incrementa notevolmente i grassi bruni. Qual è la differenza tra grassi bruni e grassi bianchi?

I grassi bianchi rappresentano l’adipe e dunque la parte “poco sana” del nostro organismo. I grassi bruni, invece, sono quelli metabolicamente attivi, che ci danno energia e che si rendono fondamentali per un giusto funzionamento del nostro organismo, prevenendo l’obesità.

“La strada è segnata ma ancora lunga” conclude Glazer augurandosi che presto questa connessione tra cannabinoidi e regolazione del metabolismo e del peso venga definitivamente provata in maniera scientifica.