l boom commerciale della cannabis light in Italia ha avuto un effetto molto positivo nella lotta al traffico illegale di canapa con un elevato contenuto di THC.
Uno studio condotto dai ricercatori Francesco Principe, Leonardo Madia e Vincenzo Carrieri, nel periodo compreso tra maggio 2017 e febbraio 2018, ha dimostrato che il numero di piante di cannabis coltivate in clandestinità è diminuito del 33%.
– I numeri
Il mondo della cannabis è un business da 12 miliardi di dollari in tutto il mondo e, ormai, una realtà consolidata anche nel nostro Paese.
Per questo, il valore economico della canapa light non è da sottovalutare: un settore che coinvolge 10.000 lavoratori con 1.500 nuove aziende specializzate e altre 800 aziende agricole create proprio per sfruttare la scia positiva, e un mercato in forte espansione tanto che la vendita della marijuana legale è tra le prime 10 attività più redditizie degli ultimi due anni.
Dal 2013 i terreni destinati alla coltivazione della canapa hanno visto un incremento di 10 volte e, se nel 2017 il giro d’affari era di 40 milioni di euro, nel 2018 il fatturato della cannabis light è stato pari a 150 milioni di euro.
– Light contro il narcotraffico
I numeri che riguardano la cannabis light lasciano intravedere un futuro roseo per l’Italia e sono molto positivi, non solo dal punto di vista economico, ma anche per il notevole impatto che la marijuana legale ha avuto sul narcotraffico.
La diffusione della canapa “depotenziata” ha portato alla riduzione dell’8% della diffusione di hashish e del 14% dei sequestri di marijuana illegale.
Inoltre, sono calati del 3% gli arresti effettuati per crimini correlati a sostanze stupefacenti.